27 maggio 2014

Il vero vincitore delle elezioni europee è il partito rainbow.

 

Nessuno ne parla, eppure dalle ultime elezioni europee emerge un dato assolutamente non trascurabile. All'interno dei 73 europarlamentari italiani eletti ben 31 sono impegnati come portavoce delle battaglie LGBTI. Il presidente dell'Arcigay, Flavio Romani, ha affermato: "Caro Renzi, l'arcobaleno è il primo partito in Italia. Ora è indispensabile rispettarne il programma".  
I candidati sono stati valutati tramite un indicatore "rainbow factor" sul sito della campagna promossa da Arcigay e Anddos, "A far l'Europa comincia tu". All'interno del sito, ogni candidato riceve un giudizio, il raibow factor appunto, basato sull'impegno del candidato nelle battaglie per i diritti della comunità LGBTI. I 31 candidati eletti possedevano un elevato fattore rainbow, e si erano distinti per aver sottoscritto la piattaforma Come Out di Ilga Europe. Sono però in totale 40 su 73 coloro che vengono definiti "friendly". Ulteriore conferma della vittoria lampante del "partito rainbow" è la netta sconfitta della destra omofoba, con la retrocessione di Forza Italia e NCD, e l'esclusione di tutti i candidati di Fratelli d'Italia, ritenuti campioni di omofobia dall'indicatore del sito cominciatu.eu. Il presidente di Arcigay si è complimentato con i neoeletti, tra cui i democratici, in particolare Daniele Viotti nel Nord Ovest e Elly Schlein nel Nord Est che possedevano il rainbow factor più elevato, e con tutti i candidati "friendly" scelti dalle altre liste.

La campagna "A far l'Europa comincia tu" non si ferma: dopo l'ufficializzazione dei seggi, il sito cominciatu.eu si trasformerà in una piattaforma di monitoraggio dell'impegno preso dai neoeletti.

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