Diamo il benvenuto a questo blog che mi piace tantissimo, sta povera madre che oltre a badare a due nani e un compagno assente trova anche il tempo di scrivere dei gran bei post, mentre noi in quattro scriviamo ogni morte di papa. Morissero piu' spesso, direte voi.. va beh.
http://nonsolomamma.splinder.com/
31 marzo 2008
29 marzo 2008
'asta!
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KareOke
Quando è giusto è giusto. Questa volta per la rubrica KareOke direi che è proprio il caso di segnalare il post di un altro blog che merita veramente. Ecco a voi il testo originale della canzone di L'Aura cantata a Sanremo:
Sai chi succedi amic'mii?
C’è chi or prov a por'tta vii
Soni giovani chel'ttemppo cullerà,
Pieni ti libbertà
Gent' che rresta ecche vavvia
Coppa di unuomo o' d'lla democrazi?
Dai peccati Matre Guerrra solverà
Chi la ve nererà!
Ci qualcuno là
Che ci aiuterà
A diri “basta!”?
Ci qualcuno là che
Fermarepotrà
La violenza?
Sai chi succede amic'mii?
Quell'che oggi e'na bugii
L’indomani per qualcuno evulverà
E sairà veritò
Ci qualcuno là
Che ci aiuterà
A diri “basta!”?
Ci qualcuno là che
Fermarepotrà
La violenza?
Ci qualcuno là
Nell’immensitòa
Della terra?
Ci qualcuno là che
Vivere saprà
Con nla testa?
Continua ---->
Sai chi succedi amic'mii?
C’è chi or prov a por'tta vii
Soni giovani chel'ttemppo cullerà,
Pieni ti libbertà
Gent' che rresta ecche vavvia
Coppa di unuomo o' d'lla democrazi?
Dai peccati Matre Guerrra solverà
Chi la ve nererà!
Ci qualcuno là
Che ci aiuterà
A diri “basta!”?
Ci qualcuno là che
Fermarepotrà
La violenza?
Sai chi succede amic'mii?
Quell'che oggi e'na bugii
L’indomani per qualcuno evulverà
E sairà veritò
Ci qualcuno là
Che ci aiuterà
A diri “basta!”?
Ci qualcuno là che
Fermarepotrà
La violenza?
Ci qualcuno là
Nell’immensitòa
Della terra?
Ci qualcuno là che
Vivere saprà
Con nla testa?
Continua ---->
28 marzo 2008
Like a Singer
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Coppa complimenti
Bill Gates ha così commentato: "Incredibile, non ho parole."
Steve Jobs esagera: "Promettiamo di arrivare a tali livelli tecnologici entro 10 anni."
Rita Levi Montalcini: "Pensare che ha la mia stessa età."
Sono solo alcuni tra i commenti rilasciati dalle più note personalità scientifiche mondiali.
Tutti d'accordo su quello che i media già definiscono come la più grande invenzione dopo il fuoco, la ruota e il bigodino.
Steve Jobs esagera: "Promettiamo di arrivare a tali livelli tecnologici entro 10 anni."
Rita Levi Montalcini: "Pensare che ha la mia stessa età."
Sono solo alcuni tra i commenti rilasciati dalle più note personalità scientifiche mondiali.
Tutti d'accordo su quello che i media già definiscono come la più grande invenzione dopo il fuoco, la ruota e il bigodino.
27 marzo 2008
20 marzo 2008
Cavte.
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Segnali di stile
Per chi si fosse perso l'ultima puntata di Amici, eccola riassunta in pochi e fondamentali frame (una bionda non dovrebbe usare questi termini scientifici, ma mi hanno detto che se ne faccio largo uso posso frequentare Harvard - speriamo almeno sia carino).
Ore 21
Maria del Filippi indossa abiti presi in prestito dalla Caritas.
Ore 21.05
La squadra Blu, sotto la guida del maestro Jurman, si prepara alla sfida.
Ore 22
La squadra Bianca si ritrova spaesata e confusa.
Ore 23
Ore 24
Ore 21
Maria del Filippi indossa abiti presi in prestito dalla Caritas.
Ore 21.05
La squadra Blu, sotto la guida del maestro Jurman, si prepara alla sfida.
Ore 22
La squadra Bianca si ritrova spaesata e confusa.
Ore 23
Garrison tenta il tutto e per tutto e decide di ballare con la squadra Bianca, dopo un veloce riscaldamento.
Ore 24
La squadra Blu vince, ed elimina Giulia.
Ore 00.30
Lo studio si svuota, e Anbeta comincia le pulizie.
Solite cose, insomma.
Peccato che la voglia di vedere il programma mi abbia fatto dimenticare la maschera all'argilla che mi ero fatta ad inizo programma, e per scrostarla ho dovuto sbattere la faccia sul bordo del tavolo.
Fiaba.
15 marzo 2008
Miss Ribellina e Monella Vagabonda
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Segnali di stile
Quando il mondo sembra aver dato il peggio di sè, ecco che ti sorprende e si supera, partorendo ben due linee di abbigliamento dai nomi evocativi e a tinte forti come Miss Ribellina e Monella Vagabonda. La trasgressione è servita. Analizziamo un attimo quale può essere il target di riferimento di queste due nuove linee che seppure con sottili differenze mirano entrambe allo stesso obiettivo.
Esempio di portagioie Miss Ribellina e Monella Vagabonda
Le brave ragazze girano per le viuzze alla moda con le loro allegre gonnelline color piombo lunghe fino alle ginocchia e con un’ardita cammicetta bianca col primo bottone aperto. Se tendi l’orecchio puoi sentire i loro discorsi un po’ osè sul sabato trasgressivo passato all’oratorio:
“Era davvero carino, quei mocassini col calzino bianco poi gli stavano benissimo, l’ho guardato tutta sera, ma l’unica cosa che ho rimediato è una congiuntivite.”
Sorprende che ancora si stiano chiedendo perchè nonostante la loro avvenenza opportunamente celata sotto golfini infeltriti e chili di grasso non abbiano ancora conosciuto i piaceri del corpo.
Per queste ragazze vestire Miss Ribellina o Monella Vagabonda è impensabile. Quando capitano davanti alla vetrina di un negozio che espone questi capi scappano scandalizzate come se si fossero trovare davanti alla vetrina di un sexy shop che espone abiti sadomaso.
Col tempo alcune oseranno, vittime di uno stordimento ormonale che le porterà a ritenersi quasi baldracche nonostante tra le gambe abbiano ormai un essere inanimato più simile a un fossile che a organo riproduttivo.
La seconda categoria è composta da quelle che invece si auto-definiscono brave ragazze, che distanti mille miglia dalle altre “brave ragazze” girano per le stesse viuzze alla moda con una fascia per capelli al posto della gonna e due bottoni di HelloKitty sui capezzoli. Sono quelle che se gli chiedi com’è andato l’appuntamento col l’ennesimo tipo rimorchiato in una trattoria per camionisti, rispondono: “Due bacini e tante coccole.” Basterà insistere solo un attimo per scoprire che i due bacini in realtà sono un’ammucchiata selvaggia con tutti i clienti della trattoria in cui la pudica ragazza distesa sul bancone del bar s’è fatta riempire come una faraona al forno. Guai a darle delle poco di buono, loro non sono così, ma sono semplicemente ben educate e non sanno dire di no.
Per loro Miss Ribellina e Monella Vagabonda possono diventare delle bandiere di stile e trasgressione come D&G, Versace o Eros Veneziani. Lo stile particolarmente forte e audace però richiede un uso discreto e preciso. Se si decide di indossare una maglietta Miss Ribellina allora non si devono mettere le mutande, se invece si opta per un intimo o un jeans Monella Vagabonda niente t-shirt, tette al vento. Ripetiamo: se vi dovesse capitare di incontrarle per strada NON SONO DELLE MIGNOTTE, sembrano, ma in realtà come le altre “brave ragazze” anche queste la domenica vanno a messa e prima di andare a letto, quelle rare volte che ci vanno da sole, dicono le preghiere.
Sarà che sono una ragazza pane e salame, semplice, all’antica, e le cose mi piace chiamarle col loro nome: un pompino è un pompino, una scopata è un scopata. Parlandone con le altre abbiamo deciso di lanciare la nostra controffensiva a quella che si prospetta essere l’ennesima dilagante disgustosa moda. Una sorta di Operazione Verità in cui ridiamo a queste due linee di abbigliamento il vero significato originario, nascosto sotto i nomi a dir poco patetici di Miss Ribellina e Monella Vagabonda. Ecco i primi prototipi.
Piccola nota: la testimonial di Monella Vagabonda è la Tatangelo... non dico altro...
Esempio di portagioie Miss Ribellina e Monella Vagabonda
Le brave ragazze girano per le viuzze alla moda con le loro allegre gonnelline color piombo lunghe fino alle ginocchia e con un’ardita cammicetta bianca col primo bottone aperto. Se tendi l’orecchio puoi sentire i loro discorsi un po’ osè sul sabato trasgressivo passato all’oratorio:
“Era davvero carino, quei mocassini col calzino bianco poi gli stavano benissimo, l’ho guardato tutta sera, ma l’unica cosa che ho rimediato è una congiuntivite.”
Sorprende che ancora si stiano chiedendo perchè nonostante la loro avvenenza opportunamente celata sotto golfini infeltriti e chili di grasso non abbiano ancora conosciuto i piaceri del corpo.
Per queste ragazze vestire Miss Ribellina o Monella Vagabonda è impensabile. Quando capitano davanti alla vetrina di un negozio che espone questi capi scappano scandalizzate come se si fossero trovare davanti alla vetrina di un sexy shop che espone abiti sadomaso.
Col tempo alcune oseranno, vittime di uno stordimento ormonale che le porterà a ritenersi quasi baldracche nonostante tra le gambe abbiano ormai un essere inanimato più simile a un fossile che a organo riproduttivo.
La seconda categoria è composta da quelle che invece si auto-definiscono brave ragazze, che distanti mille miglia dalle altre “brave ragazze” girano per le stesse viuzze alla moda con una fascia per capelli al posto della gonna e due bottoni di HelloKitty sui capezzoli. Sono quelle che se gli chiedi com’è andato l’appuntamento col l’ennesimo tipo rimorchiato in una trattoria per camionisti, rispondono: “Due bacini e tante coccole.” Basterà insistere solo un attimo per scoprire che i due bacini in realtà sono un’ammucchiata selvaggia con tutti i clienti della trattoria in cui la pudica ragazza distesa sul bancone del bar s’è fatta riempire come una faraona al forno. Guai a darle delle poco di buono, loro non sono così, ma sono semplicemente ben educate e non sanno dire di no.
Per loro Miss Ribellina e Monella Vagabonda possono diventare delle bandiere di stile e trasgressione come D&G, Versace o Eros Veneziani. Lo stile particolarmente forte e audace però richiede un uso discreto e preciso. Se si decide di indossare una maglietta Miss Ribellina allora non si devono mettere le mutande, se invece si opta per un intimo o un jeans Monella Vagabonda niente t-shirt, tette al vento. Ripetiamo: se vi dovesse capitare di incontrarle per strada NON SONO DELLE MIGNOTTE, sembrano, ma in realtà come le altre “brave ragazze” anche queste la domenica vanno a messa e prima di andare a letto, quelle rare volte che ci vanno da sole, dicono le preghiere.
Sarà che sono una ragazza pane e salame, semplice, all’antica, e le cose mi piace chiamarle col loro nome: un pompino è un pompino, una scopata è un scopata. Parlandone con le altre abbiamo deciso di lanciare la nostra controffensiva a quella che si prospetta essere l’ennesima dilagante disgustosa moda. Una sorta di Operazione Verità in cui ridiamo a queste due linee di abbigliamento il vero significato originario, nascosto sotto i nomi a dir poco patetici di Miss Ribellina e Monella Vagabonda. Ecco i primi prototipi.
Piccola nota: la testimonial di Monella Vagabonda è la Tatangelo... non dico altro...
11 marzo 2008
Ingiustizie
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Miss Blondissima 2007
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